Di storie di musica – giovedì 16 gennaio il primo incontro

Giovedì 16 gennaio alle ore 21:00 presso l’Hotel Bologna ci sarà il primo appuntamento del nuovo ciclo di incontri “Di storie e di musica” organizzato da noi con MusicaContinua:

“BLUESMAN”
LA FAVOLA INTERROTTA DI GUIDO TOFFOLETTI MUSICISTA VENEZIANO
di GIO’ ALAJMO

Ingresso libero – Prima consumazione obbligatoria
I posti a sedere sono limitati.
E’ consigliata la prenotazione al numero 041.931000
o contattando MusicaContinua
all’indirizzo: musicacontinua@europe.com

COMUNICATO STAMPA:
Nuovi appuntamenti all’orizzonte per MusicaContinua nel tentativo
di contribuire alla distribuzione delle idee attraverso nuove formule d’incontro ed occasioni d’ascolto e visioni conviviali.
Quest’anno alcune serate saranno realizzate in collaborazione con
il Circolo Culturale Walter Tobagi Venezia
Queste serate particolari saranno dedicate alla specialissima relazione tra scrittura e narrazione con argomento musicale, tra tecnica letteraria
e partecipe racconto biografico.

Primo appuntamento:

GIOVEDI’ 16 GENNAIO 2020 – dalle ore 21:00
“BLUESMAN”
LA FAVOLA INTERROTTA DI GUIDO TOFFOLETTI MUSICISTA VENEZIANO
di GIO’ ALAJMO
presentazione del libro a cura dell’autore
con la partecipazione musicale (e non solo)
di Stefano Zabeo, Massimo Fantinelli e Massimo Iannantuono

Guido Toffoletti, musicista veneziano, chitarrista, compositore e cantante scomparso
tragicamente e prematuramente a 48 anni, è stato un interprete autentico
del blues che ha contribuito a far conoscere e diffondere in Italia nell’ultimo
quarto del ‘900. A vent’anni dalla morte, il giornalista Giò Alajmo, che lo ha
frequentato e conosciuto, condividendo con lui molte avventure nel mondo del
rock, tra i grandi protagonisti di questa musica (Rolling Stones, Bob Dylan, Led
Zeppelin, Alexis Korner), ricostruisce e racconta la sua incredibile vita, le sue
innovazioni, le sue stravaganze, le sue passioni, e in parallelo gli scenari della
musica dei giovani nell’Italia nel dopoguerra.
Un libro che si legge tutto d’un fiato e che coinvolge il lettore, portandolo per
mano a rivivere le atmosfere degli anni in cui il blues e il rock conquistarono le
scene per non lasciarle mai più.
È un tributo fatto di testimonianze dirette o di compagni di viaggio e amici veri,
ma anche la narrazione di un mondo che ai ventenni di oggi è completamente
sconosciuto e che non può essere assolutamente dimenticato.

«Guido Toffoletti aveva inseguito i suoi sogni fino a toccarli. Era il figlio ribelle
di un giornalista veneziano, era caparbio, appassionato. Sin da bambino
sognava Elvis e i Beatles, la fama, il successo, scegliendo però la via più impervia,
quella del blues che in Italia era un percorso inesplorato. Lui, Fabio
Treves, Roberto Ciotti, ciascuno a modo suo, ciascuno con le proprie capacità,
hanno segnato una strada percorsa poi da molti altri, ma Guido soprattutto
ha realizzato un ponte fra i giovani musicisti italiani, compresi Alex Britti e
Tolo Marton, e i maestri anglosassoni e americani, ottenendo il rispetto e la
collaborazione di questi ultimi. Frequentandolo negli anni mi sono trovato
nelle situazioni più improbabili, a prendere il té con Keith Richards, o nel
camerino di Bob Dylan, in studio con Mick Taylor, in teatro con i Led Zeppelin,
o a casa di Alexis Korner.
Chitarrista, cantante, compositore, spesso contrastato e discusso, ha raccolto
nei suoi dischi soluzioni blues inedite e originali, mescolando i contributi di
giovani musicisti locali e maestri internazionali, e il suo linguaggio musicale
era quello dei suoi maestri, molto critici invece dello stile dei suoi detrattori.
Era un burlone, romantico e solitario, capace di scherzi terribili e sofisticate
vendette. La sua morte assurda, travolto in bici da un’auto di notte, ha lasciato
molti dubbi irrisolti come si conviene ai miti. Lo ha colto prima dei
cinquant’anni che temeva, impedendogli di arrivare al nuovo secolo che probabilmente
non gli apparteneva. Anche se qualcosa, come sempre, probabilmente
si sarebbe inventato». (Giò Alajmo)

GIÒ ALAJMO
Giornalista professionista, è cresciuto a Venezia, lavorando dal 1975 al 2015 al quotidiano
Il Gazzettino. Inviato, redattore culturale, critico musicale, ha sostenuto dall’inizio la nascita
del movimento blues italiano e seguito gli sviluppi del rock spostandosi in varie parti del
mondo. Ha all’attivo qualche migliaio di articoli, interviste, recensioni di concerti e dischi.
Ha collaborato con Ciao 2001 e altre riviste specializzate, con Rai e le prime radio private.
Ha seguito anche 40 edizioni consecutive del Festival di Sanremo (fu tra gli ideatori
del Premio della Critica), quasi altrettante del Festivalbar.
Ha tenuto conferenze, incontri, lezioni, scritto libri e lavori teatrali a carattere musicale.
È citato in diverse tesi di laurea e libri sul rock e la canzone d’autore.

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